Partendo da Ravenna o dalle località della sua provincia, in moto è possibile inanellare chilometri meravigliosi tra le curve ed i boschi dell’Appennino tosco-romagnolo.

Questo è un itinerario di circa 300 chilometri (con partenza e arrivo a Ravenna) ed è particolarmente indicato quando i motociclisti cercano di rimanere in quota per evitare la calura estiva.

Da Ravenna ci dirigiamo a Forlì (che passiamo velocemente con la nuova tangenziale che si prende nei pressi del casello autostradale), poi Castrocaro e raggiungiamo Rocca San Casciano, per poi affrontare il Passo Centoforche (conosciuto anche come Monte di Re).

Scendiamo a Strada San Zeno per risalire i bei tornanti del Passo delle Forche che ci porta a Galeata. Non appena entrati in paese è consigliabile una sosta nella pasticceria sulla destra “Erchi” famosa in tutta la Romagna per la sua torta mantovana.

Ripartiti, raggiungiamo Santa Sofia (bella la piazza sul fiume Bidente) per poi affrontare il Passo del Carnaio che ci porta a San Piero in Bagno. Raggiungiamo Bagno di Romagna per poi salire al Passo dei Mandrioli, che in molti indicano come il ‘piccolo Stelvio di Romagna’.

Scendendo per tornanti dal Passo dei Mandrioli raggiungiamo Badia Prataglia, ma prima di entrare in paese svoltiamo a sinistra per Val di Meta, Corezzo e Rimbocchi (è una strada ingiustamente considerata secondaria, ma offre paesaggi davvero splendidi, e soprattutto non c’è praticamente mai traffico) poi, dopo Chiusi della Verna (il santuario omonimo è ben visibile in alto, sulla sinistra, prima del paese) è la volta del Passo dello Spino, famoso per essere un tracciato utilizzato per le cronoscalate. Nota bene: l’asfalto dello Spino è sempre perfetto, i curvoni che scendono a Pieve Santo Stefano sono una vera e propria istigazione a delinquere, anche perchè capita che siano ancora presenti le protezioni bianco/rosse di qualche gara appena corsa, ma ci sono molti controlli, ed i limiti imposti nel tratto sono anche piuttosto bassi. Se si vogliono mantenere i punti della propria patente non bisogna lasciarsi andare.

Attraversiamo Pieve Santo Stefano proseguiamo prima in direzione del Viamaggio (indicazioni per ‘Valdazze’, ‘San Marino’ e ‘Rimini’) poi sul Passo del Frassineto svoltiamo a sinistra per Arsicci, Caprile e Pratieghi… praticamente in mezzo al nulla giungiamo quindi a Le Balze e poi saliamo in cima al Valico del Fumaiolo, dove la temperatura è sempre gradevolissima, anche nei giorni più caldi dell’anno. Il rischio, semmai, è quello di trovare troppo affollamento nei week end estivi.

Sul Fumaiolo comunque è possibile fermarsi a pranzo. Ci sono due ottimi ristoranti/chioschi, informali e non esosi come prezzi.

Ovviamente siamo al rientro verso Ravenna (o comunque la pianura da dove siamo partiti) e cerchiamo di farlo per strade secondarie e lontane dal traffico estivo…

Arriviamo ad Alfero ma prima di entrare in paese seguiamo le indicazioni per Mazzi, Massa e poi per Quarto (attenzione: seguendo le indicazioni per Sarsina, subito dopo Massa, si finisce su una strada ghiaiata) dove ci si ritrova sulla ‘vecchia’ statale Tiberina che scorre a fianco della superstrada Orte-Ravenna.

Senza fretta ci si gode il dolce tracciato della vecchia Tiberina, la strada statale che, fino agli anni ’80 e prima del completamento della E45 Orte-Ravenna sosteneva tutto il traffico tra Romagna e Roma, ma a Mercato Saraceno (bella ma assolata la piazza del centro storico sotto la falesia sul fiume) è consigliabile salire sul Valico del Barbotto (a destra, seguendo le indicazioni RontagnanoMontegelli) dove lo splendido panorama è sempre reso godibile da una brezza più che piacevole.

Dopo una breve sosta in cima al Barbotto (Francesco, il gestore del Bar sul passo è famoso in tutto il mondo, tra ciclisti e motociclisti), si scende fino a Bivio Montegelli, da dove si torna al caldo per poi restare sempre sulla vecchia Tiberina passando Cesena e raggiungendo Ravenna.

Si tratta di un percorso ad anello di circa 290 km, in parte molto originale perchè su strade secondarie e poco conosciute.